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SALVE

Benvenuti. Se siete qui, è per sapere qualcosa sulla vita di Milo. Se sono qui, è per soddisfare la vostra curiosità (poi mi direte come mai questo strano interesse, mah!).


MI PRESENTO

Io sono il Paltò di Milo Vallone… sì, lo so, questa frase necessita di spiegazioni soprattutto per non farvi incorrere nell'errore di pensare che ci sia una buona dose di pazzia in quello che dico. Certo lo penserete, ma più in là, ora è presto.

CHI SONO?
Io sono un cappotto. Attenzione, però! Non uno qualsiasi, bensì un cappotto francese (erre moscia nel pronunciarlo, s'ilt vous plais). Mi spiego: sappiamo che il cappotto, in Francia, è il paletot. Io, però, essendo di origini italiane, anche se di animo francese (occhio sempre alla erre), mi chiamo Paltò: un paletot "italianizzato". Ma..., colpo di scena, io non sono solo un soprabito, sono anche… spirito!!

IL MIO PENSIERO
Ehi! Non significa mica che vado in giro con un lenzuolo bucato indosso! Ma semplicemente che il "Paltò" è il simbolo di una filosofia di vita, un modus vivendi, una corrente di pensiero. L'uomo (o la donna) paltò è il pensatore del tempo, il filosofo dei sentimenti, lo sguardo posato sull'orizzonte, il fumo di una sigaretta portato via dal vento.
L'uomo (o la donna , ci tengo a precisare) paltò è vestito in modo classico, con colori sobri e rassicuranti (la direzione consiglia: bordeaux e nero), con un soprabito o un mantello o semplicemente il lembo di foulard che scivola leggero sui suoi

passi. Il pensatore dell'istante, capace di racchiudere in esso un intero secolo o un solo secondo.Io sono il Paltò di Milo Vallone… (stessa frase di prima, effetto diverso spero).

MILO
Ecco. Ora che mi sono presentato, vi voglio parlare di questo ragazzo un po' strampalato e con idee un po' strane, ma con il cuore d'oro (speriamo che non mi senta, altrimenti mi gioco la reputazione di critico imperturbabile).Dice di sé: io sono nato nell'anno del numero perfetto di un decennio un po' piombato, nell'ora diurna delle streghe, nel giorno alla fortuna incline dell'ultimo mese dell'anno partendo dalla fine.... avete capito? Eh Eh! Se sì, mandatemi una e-mail con l'ora, il giorno, il mese e l'anno esatti e riceverete un bellissimo premio...altrimenti ...sforzatevi!!
A tre anni, passeggiando in un luogo di montagna con il padre, si è accorto che lasciava dietro di sé delle impronte scure su di un manto bianco. Si è girato, le ha viste, e ha gridato: la neve! (E io, da dentro: andiamo bene!).

I PRIMI PASSI
A tre anni, passeggiando in un luogo di montagna con il padre, si è accorto che lasciava dietro di sé delle impronte scure su di un manto bianco. Si è girato, le ha viste, e ha gridato: la neve! (E io, da dentro: andiamo bene!).

LA CONSAPEVOLEZZA DI ME
Il piccolo Milo mi ha sempre portato nel cuore, fin dalla nascita, ma si è accorto della mia esistenza solo nel 1987, alla veneranda età di 14 anni. Prima, devo dire che aveva le idee un po' confuse, me ne sono accorto vivendo dentro al suo cuore (non vi dico chi e cosa è passato di lì!). Pensate un po' a come stavo io, tapino, quando sentivo Milo che iniziava a porsi i primi cervellotici interrogativi sulla vita, quali: "ma perché mi comporto così?" "ma che vorrà dire quando reagisco colà"? E io, da dentro, che urlavo fino a sgolarmi: "Milooooo! Tu sei così perché in te esisto io: il tuo pensiero di vita! Dammi un nome e fammi venire fuori, accidenti!". Ma lui, niente! Non c'era verso che mi sentisse. Mah, ho pensato ad un certo punto, forse il ragazzo non è poi tanto sveglio... Stavo quasi per rassegnarmi quando, un bel giorno, il piccolo Milo è diventato grande: è diventato Milo Paltò! E così abbiamo iniziato la nostra storia insieme.

IL RAGAZZO CON LE RAGAZZE
La filosofia del paltò parte dunque intorno ai 14 anni di Milo. Più o meno in quel periodo, giusto per fornirmi subito materiale sul quale sudare sette camicie, si è accorto che il mondo era popolato anche da esseri simili a lui, ma non del tutto: le donne! E lì si è scatenata tutta la sua timidezza e imbranataggine. Che lavoro mi è toccato fare! Gli ho insegnato a sfoggiare il meglio del paltò , con una fatica immane, ma sempre (o quasi) con buoni risultati. Ad esclusione, però, del 7 aprile 1987. Stavo prendendomi un attimo di riposo, verso le ventuno, quando sento tremare tutto: il cuore di Milo era diventato un Tagadà! Oddio, che è successo?! Guardo meglio e che vedo? La prima ragazza della sua vita, il suo "primo amore", l'aveva lasciato! E per telefono!! "Ma tu guarda che mi combina, per un attimo che mi sono distratto!". Mi son dovuto rimboccare le maniche e ho dovuto sudare anche l'ottava camicia per far sì che il suo cuore (la mia casa) tornasse abitabile.

L' UOMO CON LE DONNE
In effetti, poi, qualche fanciulla è passata per lì. C'è stata la storia-apparizione-lampo, che non ho avuto nemmeno il tempo di salutare, ma che mi ha lasciato con la mano protesa e la faccia del cretino; e poi c'è stata la storia-forse-quasi-seria alla quale mi stavo affezionando anch'io. Però, tirando le somme, quando lo prendo e gli chiedo: ma qual è la tua donna ideale? Lui non fa altro che rispondermi, come un disco incantato: "Colei che sposerò"! E che vor dì? Mah! L'ho detto che è strano…

I TRAUMI
In ogni caso bisogna capirlo. Dovete sapere che il povero Milo conta al suo attivo ben ventidue traumi! Vi parlo solo dei primi quattro, per risparmiare un trauma anche a voi. In pole position troviamo lo SBADIGLIO. Guai a sbadigliare davanti a lui! Si rischia di essere inseriti nel suo piccolo-grande bibbione: una minuscola agendina, rigorosamente di pelle nera, che porta sempre con sé e del cui contenuto non è dato sapere; figuratevi che neanch'io lo so! Ma di sicuro, se si è inseriti là dentro, non significa niente di rassicurante. Questo primo trauma è sorto quando una donna, in una cena romantica a lume di candela, ha cominciato una serie di sbadigli da sganasciarsi davanti a lui. Povero Milo… ricordo bene come stava!
Altro trauma: quando è in un ristorante o un luogo pubblico, deve sempre sedersi SPALLE AL MURO. L'origine di questo trauma l'ho rintracciata in una cena di classe di tanti anni fa: era seduto spalle ad altri tavoli quando, senza che se ne accorgesse, gli hanno sfilato il portafoglio dalla tasca, l'hanno vuotato per bene e hanno ributtato a terra affianco al suo posto. E' stato imbarazzante essere deriso da tutti coloro che lo consideravano un "boss", ve lo garantisco io, c'ero!
Poi, minori ma non meno strani, vengono i traumi del sedersi sempre davanti in macchina, se non è lui a guidare (raro), e del non riuscire a prendere sonno se non con una luce puntata negli occhi. Non sono riuscito, a tutt'oggi, a dare una spiegazione semi -logica a questi ultimi due. Un po' forse per l'ultimo: secondo voi potrebbe avere rilevanza il fatto che Milo, quando va a letto presto, non si addormenta mai prima delle 4/5 di mattina? Boh!
In ogni modo, questi sono senz'altro gli aspetti più interessanti della sua personalità (voi direte: "figuriamoci quelli meno interessanti che sono!").

CLAUDIO
Sulla sua vita e le sue esperienze professionali (ci tiene tanto a questo aggettivo, così lo metto) non mi soffermo, dato che mi è giunta voce che esiste un link interamente dedicato alla sua carriera. Di certo, però, lì non c'è scritto (o, meglio, spero che non l'abbia scritto, perché ne è capace) della sua passione per Claudio… ehm… che avete capito?? Si tratta di Claudio Baglioni! Che maliziosi siete!
Ecco: Baglioni è un uomo paltò, anche se non sa di esserlo (prima o poi Milo dovrà decidersi a dirglielo) e molti baglioniani, ma non tutti, sono anche paltoniani (va a finire che mentre leggete vi accorgete di esserlo anche voi! Venite... venite da papà... eh eh !). Un amore, quello per Baglioni, nato sul banco di scuola, come la maggior parte degli amori, grazie ad un amico di Milo che gli ha fatto ascoltare due canzoni in particolare del cantautore. Fu amore a prima vista. No. A primo udito.
Ancor oggi Claudio conserva, per Milo, il primato di uomo paltò per eccellenza; è sufficiente accostarsi alla casa o alla macchina di Milo per rendersene conto: si ha la netta impressione che siano stati costruiti prima gli stereo con i cd di Baglioni dentro e poi, intorno, casa e macchina.

CONTATTATE IL PALTO '

Bene. Vi ho annoiato abbastanza? Se non ci sono ancora riuscito e volete sapere qualcosa in più ancora su Milo, cliccate su PALTO' e io (dopo avervi dato dei "pazzi") vi risponderò con piacere.

I SALUTI DEL PALTO'
Per ora vi saluto in perfetto stile paltoniano: (bavero alzato, vento che muove leggermente i capelli, sigaretta tra le dita, sguardo profondo e provocatore, sorriso enigmatico e affascinante) BUON TUTTO...!
Il paltò di Milo Paltò.

 

P.S.: COMPLIMENTIII ! ! !
Se siete arrivati fin qui, meritate proprio un bel premio!
Cliccate qui e vedrete . . . MILO . . . NUDO ! ! !

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Testi: Maria Valeria Salce